Cosa sono gli NFT

Cosa sono gli NFT

L’acronimo NFT sta per Non Fungible Token, ossia token non fungibile.
E’ quindi un token, ovvero un set di dati memorizzati su blockchain, come ad esempio le cryptovalute, ma a differenza di queste, non è interscambiabile con un altro token simile.
Due monete dello stesso valore sarebbero perfettamente identiche tra loro e quindi scambiabili tra loro, mentre ogni NFT rappresenta invece un asset unico, non scambiabile con un altro equivalente.

Chi acquista un’opera legata a un NFT non acquista l’opera in sé, ma la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito tramite uno smart contract, ossia dei contratti intelligenti, cioè programmi in grado di eliminare la possibilità, per le parti coinvolte, di decidere arbitrariamente di non rispettarne le condizioni stabilite da un vero e proprio contratto, ossia un accordo tra le parti.

Tutto comincia con una versione digitale dell’opera d’arte. Tipicamente, si usa una foto digitale rara o un piccolo filmato in formato digitale. Dopodichè per renderla un NFT si usa una piattaforma di scambio, come ad esembio OpenSea, che si occuperà di creare una transazione sulla blockchain, principalmente un token ERC-721 o ERC-1155 su Ethereum, con un suo contratto ed un identificativo univoco.
Una volta creato il token è possibile metterlo in vendita sulla stessa piattaforma OpenSea, ad un prezzo specifico oppure all’asta.

Tra i primi NFT ad avere successo nel 2017 troviamo i CryptoPunks, una serie di circa 10.000 token che ancora oggi circolano a prezzi vertiginosi. In molti ricorderanno che uno di questi è stato venduto a circa 12 milioni di dollari.

CryptoPunks su OpenSea
CryptoPunks su OpenSea

La capitalizzazione di mercato degli NFT è in continuo aumento ed oggi si aggira intorno ai 10 bilioni di dollari con un volume di scambio giornaliero di circa 42 milioni di dollari (fonte CoinMarkertCap).

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